Torre di Cala Bianca
Camerota, Salerno
Descrizione
Cronologia:
- 1566 - Costruita ed inserita nel programma dell’ingegnere regio di Benvenuto Tortelli;
- 1568 - Contribuiscono alle spese le università competenti; i lavori sono diretti dall’architetto Giovanni Felice Buongiorno di Cava;
- Nel Piano delle torri del Regno di Napoli redatto nel 1776 la torre di Calabianca è inserita alle dipendenze dell’Università di Cusati insieme alla torre di Falconara e di Rinfreschi;
- 1866 - La torre è compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866; indicata tra le opere militari in disuso che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione e quindi alienabili;
- 2020 - Attualmente è un rudere.
Descrizione architettonica:
La tipologia della torre è a quattro troniere ed è classificabile tra le torri di avvistamento o caposaldo del secondo ordine. Resti delle antiche troniere sono visibili sulla parete di sud-ovest, verso il mare aperto, che si presenta quasi nella sua altezza originaria pari a 13,75 metri circa. Le sue dimensioni di base sono simili alle altre torri della stessa tipologia, quella di avvistamento, come la Spinosa di S. Giovanni a Piro e la torre dello Zancale.
Sono stati rilevati alla base, riferendosi al livello monte,11,00 metri per lato. Degli ambienti interni oggi è visibile solo una parte di quello superiore, situato sotto la piazza, con i resti della volta a botte con imposta perpendicolare al mare aperto. È ipotizzabile la presenza di una cisterna sotto questo piano situato a oltre sei metri dal livello monte.
Al primo livello si accedeva dal lato a monte attraverso una scala o una rampa i cui resti alla base sono visibili a oltre otto metri di distanza. Una cisterna scoperta per la raccolta delle acque piovane in muratura, come riscontrato alla torre Porticella di Ascea, è ancora oggi visibile a qualche decina di metri dalla torre di Calabianca, sul pianoro a monte lungo il versante della sottostante cala.
Le murature della torre sono state realizzate utilizzando pietre del posto, di dimensioni modeste sono state poste in opera a filari orizzontali che variano da 50 a 80 cm. L’intonaco realizzato per proteggere la struttura muraria ha in molti tratti un considerevole spessore a causa delle piccole pietre non sbozzate, in più punti è completamente distaccato, lasciando a vista le pietre, in particolare dal primo livello in poi. Essa presenta gli esiti di una cannonata dell’ultima guerra.
Notizie storiche:
Prima di raggiungere Infreschi, tra insenature e baie, sorge la torre di Calabianca. Visivamente collegata ad ovest con la torre dello Zancale e con la torre dell’Isola, ad est con la torre di Iscolelli o del Semaforo.
La torre alla Cala bianca fu inserita nel 1566 nel programma riguardante la costruzione di 19 torri indicate dall’ingegnere regio Benvenuto Tortelli da realizzare lungo la costa da Agropoli e la Calabria. La ritroviamo, con il nome di Torre della Cala Bianca, nell’elenco delle 30 torri da realizzare nel Principato Citra.
Nel 1568 si ha notizia di lavori alla torre di Calabianca dopo che fu definito che le spese da sostenere erano da addebitare alle Università competenti.
Nel Piano delle torri del Regno di Napoli redatto nel 1776 la torre di Calabianca è inserita alle dipendenze dell’Università di Cusati insieme alla torre di Falconara e di Rinfreschi.
Nell’altro censimento dello stesso periodo è chiamata Torre di Cala e viene indicata distante un quarto di miglio dalla precedente n’è proprietario Lorenzo Croco, si considerano i ripari per 85 ducati. All’Università di Lentiscosa sono attribuite soltanto due torri: Cala e Zangala.
La torre Calabianca fu compresa nel Decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre del 1866, che elencava le opere che cessavano dall’essere considerate come opere di fortificazione e quindi potevano essere vendute a privati.