Torre del Mingardo

Camerota, Salerno

Descrizione

Cronologia:

  • 1532/1533 - Costruzione della torre;
  • 1544 - Restauro da parte del feudatario della Molpa, Don Sancio Martinez de Leyna;
  • 1557 - Inserita nel piano di difesa delle coste del Regno del de Ribera;
  • 1557 - Venduta da Don Sancio Martinez a Don Camillo Pignatelli, duca di Monteleone;
  • 1566 - Inserita nel programma di costruzione delle 19 torri indicate dall’ingegnere Torelli;
  • 1608 - Lavori di completamento;
  • 1776 - Nel piano delle torri del Regno di Napoli, (redatti nel 1776) la Torre di Mingardo, custodita da un torriere Internino, è detta inabitabile;
  • 1866 - La torre è compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866; indicata tra le opere militari in disuso che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione e quindi alienabili;
  • 2020 - Attualmente è una residenza privata.

 

Descrizione architettonica:

A pianta quadrata, la possente torre fu costruita con cinque troniere per lato, i cui resti sono visibili a valle e sui due laterali, mentre a monte sono assenti. La tipologia degli ambienti voltati è molto rara. L’edificio è costituito da tre livelli che giungono fino alla piazza, un dato strutturale riscontrato di rado nelle torri del salernitano. Il primo livello è situato alla quota delle fondazioni e ha un ingresso indipendente, gli altri due sono collegati tra loro e hanno l’accesso dal livello a monte. Il piano intermedio dove c’è l’ingresso, è formato da due ambienti affiancati, coperti da volte a botte; Immediatamente a destra dell’ingresso è situata la scala ricavata nello spessore murario che consente l’accesso al grande ambiente voltato, posto sotto una piazza.

 

Notizie storiche:

Dai documenti rinvenuti all’archivio di Stato di Napoli, possiamo affermare che la torre è stata in funzione dal 1572 al 1807.

Nel 1557, fu requisita per essere inserita nel piano del de Ribera a difesa delle coste del Viceregno spagnolo.

Nel 1566 la torre è inserita nel programma di costruzione di diciannove torri indicate dall’ingegnere regio Benvenuto Tortelli, che dovevano essere realizzate lungo la costa che va da Agropoli in Calabria.

Con il nome di Torre del Mingardo, è inserita nell’elenco delle trenta torri da costruirsi nel Principato Citra. I lavori furono affidati al maestro Felice Buongiorno di Cava e a sopraintenderli furono chiamati Francesco Martello e poi Francesco Rosa.

Nel piano delle torri del Regno di Napoli, redatto nel 1776, la Torre di Mingardo, custodita da un torriere Internino, è detta inabitabile. La torre del Mingardo venne compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866, che elencava le opere che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione e quindi potevano essere vendute a privati. I guardiani potevano controllare da un lato la foce del Mingardo e dall’altro la cala del Cefalo.

Nel corso del XX secolo è stata trasformata in abitazione.

Mappa